Le Masterclass del Bif&st 2017
Ultima Masterclass del Bif&st 2017 al Teatro Petruzzelli in compagnia di Volker Schlöndorff che ieri sera ha ricevuto sullo stesso palco il Federico Fellini Platinum Award. Prima dell’incontro moderato dal critico Enrico Magrelli, l’ultima opera del regista tedesco, “Return to Montauk”, proiettata per la prima volta in pubblico dopo l’anteprima al Festival di Berlino.
“Nel 1966 ero a Cannes con il mio primo film, ‘I turbamenti del giovane Törless’ e conobbi tra gli altri Roman Polanski, Andrzej Wajda ma anche registi brasiliani e argentini, c’era un’atmosfera fantastica, ci sentivamo tutti una grande famiglia. La stessa atmosfera che ho ritrovato qui al Bif&st.”
È iniziata con un omaggio alla kermesse barese, l’ultima Masterclass del Bif&st 2017, con Volker Schlöndorff sul palco del Teatro Petruzzelli al termine dell’applaudita proiezione del suo ultimo film, “Return to Montauk” (“Se è andato bene qui a Bari vorrà dire che piacerà dappertutto”, ha predetto l’autore).
Miglior film: “Dev Bhoomi – Land of the Gods” (Goran Paskaljevic)
Il viaggio in una realtà a noi lontana, in cui tradizioni secolari si scontrano con il desiderio e la necessità delle nuove generazioni femminili di avere accesso all’istruzione e alla scelta della propria vita, viene trasformato dal regista in un alto racconto cinematografico.
Miglior attore: Leonardo Sbaraglia (El otro hermano)
Leonardo Sbaraglia dà vita e corpo alla complessa e originale natura malvagia del protagonista di “El otro hermano”.
Miglior attrice: Hera Hilmar (“An ordinary man”)
A soli 28 anni Hera Hilmar tiene testa al coprotagonista Ben Kinglsey di “An ordinary man” e, lavorando per sottrazione, riesce a creare un personaggio potente e sorprendente.
Attore-rivelazione del Festival: Andrea Carpenzano (“Tutto quello che vuoi”)
Accanto al premio ad un attore giustamente già affermato come Sbaraglia, la Giuria all’unanimità vuole segnalare il lavoro dell’esordiente Andrea Carpenzano, protagonista del bel film di Francesco Bruni “Tutto quello che vuoi”. Ad Andrea Carpenzano la menzione speciale come attore-rivelazione del Festival.
Michele Emiliano: “Il Bif&st evento identitario della comunità pugliese, italiana ed europea”
La conferenza stampa conclusiva dell’edizione 2017 del Bari International Film Festival
Il Bif&st 2017 è stato indiscutibilmente un grande successo, a parere di quanti – spettatori, cineasti, addetti ai lavori, giornalisti italiani e stranieri – hanno partecipato alla ottava edizione del festival promosso dalla Regione Puglia, prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission, presieduto da Margarethe von Trotta e diretto da Felice Laudadio.
300 eventi in 8 giorni in 12 sale con la partecipazione di circa 75.000 spettatori che hanno affollato tutte le proiezioni, le conferenze stampa, i dibattiti, i focus, gli incontri con gli autori, gli attori e i produttori italiani e stranieri che si sono succeduti l’uno all’altro nelle intense giornate della manifestazione costituiscono un bilancio fortemente positivo. Il ritorno della sezione “Panorama internazionale” è stato accolto con molto favore dal pubblico, soprattutto giovane, mentre le “Anteprime internazionali” hanno fatto registrare pressoché ogni sera il tutto esaurito al Teatro Petruzzelli. Si è confermata la forza della proposta delle Lezioni di Cinema mattutine che hanno visto quasi sempre il teatro pieno di gente fino al loggione provocando stupore nei cineasti che le hanno tenute: Andrej Konchalovskij, Alessandro Gassmann, Greta Scacchi, Pupi Avati, Carlo e Enrico Vanzina, Dario Argento, Fanny Ardant, Margarethe von Trotta, Jacques Perrin, Volker Schlöndorff.
126 opere di fiction nel 2015. 8.600.000 Euro di sostegno finanziario a 82 progetti nel settore del cinema. Numeri, dati di un programma europeo di sostegno per i settori culturali e creativi. Con un budget complessivo di oltre 1.462 miliardi di euro, EUROPA CREATIVA sostiene e incoraggia progetti e ne permette la diffusione a lungo raggio, in Europa e nel Mondo, ma soprattutto consente un accesso più facile ed economico al credito bancario, con un Fondo di Garanzia istituito a partire dal 2016. Lo sviluppo del programma Media Europa Creativa, i suoi punti fondamentali, gli obbiettivi raggiunti e quelli ancora da conseguire sono stati al centro della presentazione avvenuta all’ Ex Palazzo delle Poste barese, durante la penultima giornata del Bif&st.
L’attore, produttore e regista Jacques Perrin, protagonista della Masterclass di stamattina al Teatro Petruzzelli, dove riceverà il Federico Fellini Platinum Award nel corso della serata di chiusura del Bis&st 2017. Prima dell’incontro, la proiezione di “Il deserto dei tartari”, da lui interpretato e prodotto, e il cui direttore della fotografia era Luciano Tovoli, anch’egli presente all’evento moderato da Marco Spagnoli.
“I miei film sulla natura sono film politici perché ci rendono più attenti e responsabili su ciò che è attorno a noi e da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza. Donald Trump, con la sua politica antiambientalista, sta minacciando la vita di tutti noi”.
Sul palco del Teatro Petruzzelli, Jacques Perrin ha motivato la sua attività di produttore di documentari naturalistici che tanto successo hanno riscosso in tutto il mondo. Ma nel corso della sua Masterclass al Teatro Petruzzelli, Perrin ha anche rievocato l’esperienza di produttore e interprete di “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, proiettato prima dell’incontro; accanto a lui, il direttore della fotografia e suo amico Luciano Tovoli e il critico Marco Spagnoli.
Gli omaggi a Vittorio Gassman continuano in un sequel ricco di incontri: al Barion Paola Gassman ha presentato il suo libro“Una grande famiglia dietro le spalle” con Fabrizio Deriu curatore del volume “Vittorio Gassman. L’ultimo mattatore“.
Un grande artista si riconosce dalle inesauribili storie e vicende che ci regala e che non smettono di incuriosire gli appassionati, dalle molteplici sfaccettature che non si possono raccogliere in una sola biografia. Paola Gassman racconta Vittorio come un uomo timido, come un padre che non ha mai voluto essere tale ma che ha sempre cercato di condividere la sua passione con i propri figli, la recitazione, come dimostra il successo di Alessandro Gassman nel cinema e della stessa Paola, figlia del teatro:”Siamo diventati amici io e lui, avendomi avuta cosi giovane, a 23 anni.”
“Da dove è nato il libro?” – chiede Jean Gili durante l’incontro – “Quando mi complimentai con mio padre per la pubblicazione di un testo scritto da lui, che conteneva lo studio dei personaggi da lui interpretati, mi disse che avrei dovuto continuare a scrivere io degli altri ruoli non citati e così quando è morto ho sentito un richiamo e l’ho fatto”.
Vittorio ha lasciato una grande ricchezza artistica nel panorama internazionale e l’ha fatto anche con i figli: “E’ stato un grande padre: nella sua negatività ha trovato il modo di essere splendido”. Come ogni grande artista non amava riguardarsi, pensava di essere pessimo e in pochi conoscono la sua ambizione autoriale: ”Era molto bravo a rimproverarsi e diceva che avrebbe voluto fare regia teatrale”.
Nella penultima giornata del Bif&st, è stata presentata al Circolo Barion l’ACMF – l’associazione compositori musica da film. L’ACMF nasce con l’obbiettivo di promuovere l’opera dei compositori di musica da film e di musica applicata, ma soprattutto si impegna per la difesa dei diritti dei compositori. Durante l’incontro sono intervenuti i “fondatori” dell’associazione: Francesco Cerasi – barese di nascita e “nuova leva del cinema italiano”- Stefano Caprioli, Riccardo Giagni, Pivio, Stefano Mainetti e Andrea Guerra. I musicisti hanno raccontato le motivazioni che hanno portato alla creazione di ACFM: “Con il nostro lavoro andiamo oltre le parole, diciamo ciò che le parole non dicono. Aggiungiamo un valore misterioso alle immagini. Però arriviamo alla fine della produzione, il nostro lavoro è considerato un complemento. Sostanzialmente siamo ignorati. Dobbiamo far valere il nostro lavoro, i nostri diritti”.
Evento Speciale “Cinema e Storia” ieri pomeriggio al Cinema Galleria con la proiezione del documentario “L’empire du milieu du sud” di Jacques Perrin e Eric Deroo, seguita da un incontro con lo stesso Jacques Perrin, appena giunto a Bari dove sarà protagonista oggi di una Masterclass al Teatro Petruzzelli prima di ricevere, in serata, il Federico Fellini Platinum Award. Con l’attore, regista e produttore francese, anche Ugo Gregoretti per parlare del Vietnam, al centro del documentario realizzato nel 2010 da Perrin.
Con la master class di Jaques Perrin e con quella speciale pomeridiana di Volker Schlöndorff, le ultime proiezioni e le premiazioni serali termina domani il Bif&st 2017.
La giornata si apre con la master class di Perrin al Teatro Petruzzelli, preceduta dalla proiezione del film Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini (proiezione ore 9.00; master class ore 11.30).
Nel pomeriggio invece Volker Schlöndorff sarà intervistato da Enrico Magrelli per un’altra master class, alle 17.45 al Petruzzelli, preceduta dalla proiezione del suo film Return to Montauk (ore 16.00).
In serata, dalle 20.15 al Teatro Petruzzelli, Jaques Perrin riceverà il Premio Fellini per l’eccellenza cinematografica e prima di lui Francesca Archibugi riceverà il Premio Vincenzoni per la miglior sceneggiatura (per “La pazza gioia” scritto con Paolo Virzì) e saranno consegnati i premi per il miglior attore e il miglior regista della sezione Panorama Internazionale.
Infine a seguire la proiezione, in Anteprima Internazionale, del film Gifted di Marc Webb, con Jenny Slate e Chris Evans: Frank sta crescendo da solo la nipote di sette anni Mary, figlia della defunta sorella, che si rivela essere un genio della matematica. L’uomo ha promesso alla sorella di crescere la nipote nella più assoluta normalità, ma le doti della bambina rischiano di compromettere le sue intenzioni.
Alle 13.00 al Circolo Barion per l’incontro con gli autori e gli attori dei film in programma ci saranno: Antonio Pisu, Giancarlo Giannini, Claudia Cardinale, Paolo Rossi, Ninì Salerno, Federico Tolardo, Tiziana Foschi (per Nobili bugie).
A seguire ci sarà la conferenza stampa finale del Bif&st 2017.
Il Focus su, alle 19.00 al Barion, sarà con Francesca Archibugi.
Termina la grande retrospettiva dedicata a Vittorio Gassman e Dino Risi
Festival Vittorio Gassman: proiezioni di Mortacci di Sergio Citti (ore 9.30, Galleria 1)
Incontri su Vittorio Gassman e Dino Risi: alle 17.00 al Circolo Barion l’incontro con Caterina D’Amico e Antonio Catania.
Proseguono il laboratorio dei linguaggi delle immagini e dei suoni a cura di Roberto Perpignani e il laboratorio teatrale a cura di Francesco Giuffrè. Ingresso riservato solo ai partecipanti selezionati.
Per tutta la durata del Bif&st sarà possibile visitare la mostra dedicata a Vittorio Gassman a cura della Fondazione Cineteca Nazionale-CSC allestita nel perimetro esterno del teatro Petruzzelli.
L’ingresso al Petruzzelli per le Anteprime Internazionali è di 13 €, IL Festival Vittorio Gassman, il Festival Gassman-Risi, Cinema e Scienza, i Tributi, gli Eventi Speciali, gli incontri al Circolo Barion e in Feltrinelli, le Master Class sono a ingresso libero
Il Bif&st è un’iniziativa della Regione Puglia- Assessorato Industria Turistica e Culturale, prodotta dall’Apulia Film Commission e finanziata dal P.O.R. Puglia 2014-2020, Asse Vi, Obiettivo tematico 6.7.
Formatosi artisticamente in Francia dove ha studiato e lavorato come assistente di registi straordinari del calibro di Louis Malle, Jean Pierre Melville e Alain Resnais, Volker Schlöndorff è uno dei registi europei piu’ importanti che ha avuto – insieme a colleghi come Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder, Alexander Kluge, Margarethe Von Trotta, Edgar Reitz, Wim Wenders – il merito di fondare il nuovo cinema tedesco.
Sono tanti, oltre 40, i bellissimi film che portano la sua firma: I turbamenti del giovane Torless, Fuoco di paglia, Il caso Katharina Bloom, Un amore di Swann, L’inganno, Il colpo di grazia, Diplomacy.
Con Il tamburo di latta Volker vince la Palma d’oro del festival di Cannes e il Premio Oscar: un film che è un monumento della storia del cinema. Un racconto epico ed epocale, animato da una narrazione emozionante, violenta, dolorosa, travolgente, indimenticabile.
Il Federico Fellini Platinum Award per l’eccellenza cinematografica viene conferito ad uno dei piu’ importanti registi internazionali, ma anche ad un cineasta eclettico ed intelligente, autore tra le altre cose di una memorabile lunghissima e stupenda intervista a Billy Wilder e dello straordinario film Return to Montauk.
Premio Ettore Scola per il miglior Regista ad Alessandro Aronadio per l’originalità della narrazione e per aver fatto emergere attraverso il gusto del paradosso la comicità della vita quotidiana. La regia evidenzia attraverso la poesia del bianco e nero il disagio del protagonista, che accetta lo stridore della vita per viverne la bellezza.
Premio Gabriele Ferzetti miglior attore protagonista a Luca Marinelli per aver espresso con profonda intensità e delicatezza le sfumature dell’amore
Premio Mariangela Melato per il Cinema a Sara Serraiocco per la sua potenza scenica e per aver rivelato il suo talento nell’ interpretare un personaggio che ha fatto dell’ inquietudine la sua forza.
“Orgoglioso di presentare un totale fuori programma. Non c’è bisogno che parli” afferma Felice Laudadio in occasione della presentazione del docufilm “Nove giorni al Cairo” di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, giornalisti di Repubblica, girato con la collaborazione di 42° Parallelo. Le parole cedono il posto agli eventi, a ciò che è successo veramente, alla lotta per conoscere la verità, la storia di Giulio Regeni, ritrovato senza vita in un quartiere periferico del Cairo il 3 febbraio del 2016. Il Bif&st è il primo festival di cinema che accoglie questo lungometraggio, dopo il suo primo passaggio al festival di giornalismo a Perugia.
Ricercatore presso la Cambridge University, Giulio si era recato al Cairo per condurre una ricerca partecipata sui sindacati egiziani: il docufilm, nella contaminazione tra linguaggio della scrittura giornalistica e delle immagini, restituisce in HD una realtà che a stento si riesce ad accettare; consegna al pubblico la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte il giovane studente di soli 28 anni.
Le Masterclass del Bif&st 2017
Sul palco del Teatro Petruzzelli per l’odierna Masterclass, Fanny Ardant e Margarethe von Trotta, con il direttore del Bif&st Felice Laudadio, accomunate dalle esperienze da attrici e poi registe e da un film, “Paura e amore”, proiettato prima dell’incontro.
L’una è autrice di capolavori come “Anni di piombo” e “Rosa L.”; l’altra è un’icona del cinema europeo, già musa di Truffaut e protagonista di una filmografia che conta oggi quasi 80 titoli. Margarethe von Trotta è a Bari nella sua veste di presidente del Bif&st (ma ha anche ricevuto ieri le chiavi della città), Fanny Ardant per presentare il suo nuovo film da regista, “Le divan de Staline” che sarà proiettato stasera al Teatro Patruzzelli in anteprima internazionale. In comune, oltre che fascino, talento e intelligenza, Margarethe von Trotta e Fanny Ardant hanno un film, “Paura e amore”, girato in Italia nel 1986 e riproposto prima della loro Masterclass. In realtà, in comune hanno anche il fatto di essere passate dietro la macchina da presa dopo esperienze da attrici, esperienza che nel caso della von Trotta è stato solo il viatico verso la sua vera ambizione.
Molly Bloom, una femminista ante litteram. Il ritratto di una donna moderna nel pieno della sua solitudine, della sua gelosia, del suo amore, del suo erotismo. Fedelmente ispirato al romanzo joyciano Ulisse, il cortometraggio di Chiara Caselli – intitolato “Molly Bloom” – è il ritratto di una donna ripresa nell’intimo di una notte insonne, quando il fluire dei suoi pensieri è un fiume in piena che tocca innumerevoli sponde, un Flusso di Coscienza tra gli spazi infiniti della mente.
“Essendo lei sola con se stessa, il suo pensiero è libero, non ha filtri, la conosciamo come un mosaico, per cui, se stai vicino ad un mosaico vedi tassellini colorati senza senso, ma se ti allontani riesci a vedere l’intero quadro” – queste le parole della Caselli durante l’incontro con il pubblico. Dopo aver conosciuto a soli 12 anni con un personaggio così complesso, Chiara è rimasta fortemente legata a Molly, tanto che nel 2010 è iniziato il vero e proprio viaggio nel testo e nel personaggio, fino alla realizzazione di questo cortometraggio – “L’idea iniziale era quella di un lungometraggio, ma non c’erano i soldi. È stata una iattura divina, perché i 20 minuti del corto dovevano mantenere la trama e la ragion d’essere di Molly e soprattutto volevo mantenere la fluidità del racconto. Ma si sa, più tu vuoi arrivare ad un risultato semplice, più ciò ti impone un grande lavoro prima”.
Il lavoro su questa pellicola è stato minuzioso, ogni dettaglio calcolato; anche le inquadrature e la scenografie esprimono l’andirivieni dei pensieri: immagini che si susseguono in una danza caotica, quasi senza senso, ricordi sfocati, fantasie vivide, tempo dilaniato, “interi decenni che spariscono, attimi che hanno un’ampiezza infinita”.
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La sezione “Cinema e storia” del Bif&st non ha dimenticato Antonio Gramsci ad 80 anni dalla sua scomparsa: tra le pellicole dedicate al politico che ha segnato la storia del 900 “Antonio Gramsci. I giorni del carcere” di Lino del Fra del 1977 e l’ultimo lungometraggio con la regia di Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria “Nel mondo grande e terribile” dove l’interpretazione di Corrado Giannetti ha commosso il pubblico e i protagonisti dell’incontro a seguire: Franco Cassano, Piero Di Siena, Giuseppe Vacca, grandi studiosi gramsciani ed ex parlamentari.
Gli anni del carcere rappresentano il momento più significativo della vita di Gramsci a cui risalgano le Lettere e i Quaderni. Questi rappresentano il punto di partenza per comprendere gli elementi fondamentali della sua ideologia politica: la prima edizione delle Lettere era stata indicata da Gramsci a Togliatti, fondatore del PC e sono tantissimi gli studiosi che affrontano filologicamente gli scritti gramsciani per interpretare e ricostruire il suo pensiero.
Per Italiafilmfest alle 22.15 al Galleria 1 La pazza gioia di Paolo Virzì (presente in sala l’attrice Valeria Bruni Tedeschi)
In attesa della sua master class prevista per sabato mattina al Petruzzelli, il Bif&st dedica venerdì 28 un tributo a Jaques Perrin. Nella sala 3 del Galleria la proiezione di: La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini (ore 15.30); Zeta (Zeta, l’orgia del potere) di Costa Gavras (ore 18.45); Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (ore 21.45)
Tra gli appuntamenti di domani, alle 15 all’Ex Palazzo delle Poste, l’incontro organizzato dal Creative Europe Desk Media Italia “Il sottoprogramma media di Europa Creativa e il settore di animazione”.
Alle 15.30 invece al Barion la presentazione dell’Associazione compositori musiche da film.
Venerdì è anche la giornata degli eventi speciali dedicati ad Antonio Gramsci negli 80 anni dalla scomparsa: al Galleria 5 alle 15.30 Antonio Gramsci. I giorni del carcere di Lino Del Fra; al Galleria 5 alle 17.45 Nel mondo grande e terribile di Daniele Maggioni e Laura Perini, con Corrado Giannelli (presenti in sala registi e attore), cui seguirà l’incontro con Franco Cassano, Piero Di Siena e Giuseppe Vacca. Introduce David Grieco; al Galleria 5 alle 21.45 Gramsci 44 di Emiliano Barbucci (presente in sala).
Altri due eventi speciali al Galleria: alle 19.45 in sala 1 la proiezione di Cronaca di una passione di Fabrizio Cattani; in sala 4 Urli e risvegli di Nicola Ragone.
Prosegue la grande retrospettiva dedicata a Vittorio Gassman e Dino Risi
Festival Vittorio Gassman: proiezioni di Lo zio indegno (Galleria 4, ore 11.00); Gassman legge Dante (Galleria 7, dalle 15.00); I divertimenti della vita privata di Cristina Comencini (Galleria 4, ore 15.15); Una vita da mattatore di Lilli Gruber (Galleria 2, ore 16.30); La cena di Ettore Scola (Galleria 4, ore 18.15
Festival Gassman-Risi: proiezioni di Profumo di donna (Galleria 1, ore 9.30); Una bella vacanza – Buon compleanno Dino Risi! (Galleria 2, ore 19.15); Dino Risi Forever di Fabrizio Corallo (Galleria 4, ore 22.00
Incontri su Vittorio Gassman e Dino Risi: alle 17.00 al Circolo Barion l’incontro con Andrea Occhipinti e Pamela Villoresi. Conduce Jean Gili
Proseguono il laboratorio dei linguaggi delle immagini e dei suoni a cura di Roberto Perpignani e il laboratorio teatrale a cura di Francesco Giuffrè. Ingresso riservato solo ai partecipanti selezionati.
Il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence viene conferito ad uno dei più importanti registi del cinema di genere al mondo: Dario Argento
Un autore che ha saputo creare uno stile unico ed originale per esplorare pulsioni, incubi ed angosce altrimenti inconfessabili, se non raccontate attraverso lo sguardo della macchina da presa.
L’uccello dalle piume di cristallo, 4 mosche di velluto grigio, Profondo Rosso, Suspiria (presentato questa mattina in un’affollatissima Master Class) Inferno, Tenebre, Phenomena solo per citare alcuni dei suoi film piu’ famosi, sono tutti titoli che in ciascuno di noi scatenano ancora oggi l’eco della paura della prima volta che li abbiamo visti. Sceneggiatore di film come Scusi lei è favorevole e contrario e C’era una volta il West, Argento è un regista che ha segnato come pochi altri il nostro immaginario spaventandoci, togliendoci il sonno, ma anche mettendoci dinanzi a storie e personaggi inquietanti e complessi.
Il Premio Fellini viene consegnato a Dario Argento per il suo talento, per la sua ricerca e per la sua opera originale – apprezzata in tutto il mondo – che come in uno specchio deformato ci ha obbligati a confrontarci con mostri e inquietudini.
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Questa nuova edizione del Bif&st è affidata alla presidenza di Margarethe von Trotta, regista e attrice che ha legato il suo nome ad alcuni film entrati a pieno titolo nella storia del cinema mondiale.
Un’artista che, con la propria sensibilità e con il proprio indiscutibile talento, ha affrontato con coraggio la lettura di grandi temi della nostra storia recente, come in Anni di piombo, e scandagliato l’animo umano regalandoci ritratti di figure femminili straordinarie, come in Rosa Luxemburg e Hellen Wahn.
Una femminista, un’intellettuale, un’artista a tutto tondo che ha saputo indagare come pochi altri le dinamiche dei conflitti sociali e politici ricevendo premi e riconoscimenti prestigiosi nell’arco della sua lunga carriera.
Margarethe von Trotta, berlinese di nascita, cittadina del mondo, artista di fama internazionale, ha costruito nel tempo un rapporto privilegiato con Bari grazie al quale da anni ci onora della sua presenza al Festival del Cinema di Bari.
Per questo conferirle le chiavi della città è un riconoscimento sentito e naturale, un gesto simbolico che suggella un legame forte e condiviso.
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Le Masterclass del Bif&st 2017
Dario Argento ha raccontato i suoi inizi, le sue influenze, il suo rapporto con gli attori e i suoi film più celebri in un’affollata Masterclass al Teatro Petruzzelli, preceduta dalla proiezione di “Suspiria”.
“Suspiria è stato un film molto importante per la mia carriera, soprattutto a livello internazionale, ha avuto una grande risonanza in tutto il mondo e tuttora è il mio film più famoso all’estero, mentre in Italia lo è ‘Profondo rosso’. Pensate che in Giappone lo acquistò la Sony che lo fece proiettare in uno stadio, con un sonoro altissimo… Quando poi, sulla scia del successo, fu distribuito anche ‘Profondo rosso’, lo intitolarono ‘Suspiria 2”…
Proprio ”Suspiria” è stato il titolo scelto dal Bif&st 2017 per precedere la Masterclass di Dario Argento, stimolato dalle domande del critico Maurizio De Rienzo, sul palco del Teatro Petruzzelli e poi quelle del pubblico, accorso numerosissimo ad ascoltare le storie e i ricordi di un regista molto amato prima di tutti proprio dagli spettatori.
Il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence
viene conferito a due autori dallo stile inconfondibile Carlo ed Enrico Vanzina
Due cineasti che nel campo della commedia hanno saputo creare ed imprimere un marchio di fabbrica originale ed unico, divertendo, ma anche facendo sognare milioni di italiani. Film come Febbre da cavallo, Sapore di mare, Vacanze di Natale sono dei pilastri di una commedia di costume leggera diventata, però, di culto per diverse generazioni di spettatori.
A questi titoli, poi, si possono aggiungere altri film di genere come Tre colonne in cronaca con Gian Maria Volonté, Sotto il vestito niente, I mitici, 2061: un anno eccezionale per dimostrare un interesse e una passione a tutto tondo per il cinema e per il suo racconto, temperati da grande arguzia e senso dell’umorismo.
Il Premio Fellini viene consegnato a Carlo ed Enrico Vanzina per la loro intelligenza e creatività, per il loro lavoro e – anche – per avere saputo onorare la memoria e il talento del loro indimenticabile padre Stefano Vanzina, in arte Steno.
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Presentato al Circolo Barion uno studio dell’agenzia ACUME per esaminare e valutare l’impatto sul territorio del sostegno dell’Apulia Film Commission alle produzioni audiovisive
L’ agenzia ACUME nella quinta giornata del Bifest ha presentato al Circolo Barion lo studio svolto per “esaminare valutare l’impatto del sostegno dell’Apulia Film Commission alle produzioni audiovisive sul territorio pugliese”. Un’analisi accurata, che sarà presto fruibile in rete, dei quasi 10 anni di lavoro – dal 2007 al 2015 – dell’Apulia Film Commission, introdotta da Maurizio Sciarra e da Antonio Parente, rispettivamente presidente e direttore di AFC , e da due rappresentanti di Acume, Flavia Barca e Liliana Grasso. Secondo i dati redatti, per ogni euro fornito sotto forma di contributo da parte di AFC, le produzioni hanno speso cinque volte tanto all’interno del territorio regionale. E non è tutto, infatti alla quintuplicazione dei guadagni “diretti” delle produzioni audiovisive, va aggiunto il guadagno “indotto”, ovvero quel guadagno legato alle necessità delle produzioni e che devono essere soddisfatte dalle realtà direttamente indotte dalle stesse produzioni. Perfettamente calzanti risultano quindi le parole del direttore Antonio Parente in cui sottolinea che “con il lavoro quasi decennale di Apulia Film Commission , la produzione audiovisiva in Puglia si presenta ormai sotto forma di industria creativa, capace di generare significativi impatti economici e occupazionali e non solo come semplice motore di promozione turistica”.
“A me piace vedere il bicchiere mezzo pieno, non mezzo vuoto” afferma Antonio Parente, direttore dell’Apulia Film Commission, sulla scia di un grande ottimismo e di grandi risultati numerici. La fondazione ha dimostrato dal 2007 al 2017 una grande crescita economica come impresa in Puglia contribuendo notevolmente a far riemergere la nostra regione, in tutto il suo splendore nell’immaginario europeo, capace di riabilitare e rivalutare angoli di paesaggi che gli stessi pugliesi hanno riscoperto nelle puntate di “Braccialetti Rossi” di Giacomo Campiotti tra le terre di Fasano e Monopoli e l’incanto di “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek tra le pietre leccesi. Dall’indagine dell’agenzia ACUME emerge che l’AFC ha importato nuove competenze confrontandosi in contesti internazionali dove la professionalità è premiata a punto tale che gli investimenti da parte di fondi pubblici europei e regionali sono arrivati a 2.000.000 di euro. Dove c’è bellezza, c’è speranza e la fondazione parte da questo: sostenere economicamente la Regione e valorizzarla in tutte le sue dimensioni attraverso l’arte.
Le Masterclass del Bif&st 2017
Carlo ed Enrico Vanzina hanno ripercorso nella loro Masterclass al Teatro Petruzzelli la carriera del padre Steno, di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita e la loro carriera di regista e sceneggiatore, segnata dall’invenzione dei “cinepanettoni” ma anche dalla scoperta di molti attori come Diego Abatantuono e Christian De Sica.
Un viaggio vertiginoso nella storia del cinema italiano che dagli esordi da sceneggiatore di Steno (al secolo Stefano Vanzina) negli anni ’30 arriva fino ai giorni nostri quando i figli Carlo ed Enrico vantano ormai l’uno più di 60 regie e l’altro oltre 100 sceneggiature all’attivo. Si può riassumere così la Masterclass al Teatro Petruzzelli coordinata da David Grieco, a sua volta regista e sceneggiatore, che ha visto i fratelli Vanzina parlare tanto della carriera del padre quanto della loro, rievocando costantemente film e protagonisti della grande stagione della commedia all’italiana.
«Molto solo, non terribilmente solo. Perché io amo esser solo. Ho bisogno di essere solo: per contemplare, per pensare… A volte mi danno noia perfino le persone che amo: mia figlia, mia moglie… E, quando accade, zitto zitto, mi alzo e vado in camera mia. Sì, è difficile viver con me”. L’intervista di Oriana Fallaci rimane una grande testimonianza della contraddittoria e quanto mai affascinante figura del principe Antonio De Curtis, in arte Totò. In molti si impegnano in ricerche capillari e scrupolose per ricostruire la vita di un uomo che spesso è stato mal interpretato e non compreso: tra questi Ennio Bispuri, autore di “Vita di Totò” e Alberto Anile con l’ultima sua pubblicazione “Totalmente Totò”, sono stati accolti al Bif&st calorosamente e soprattutto con curiosità dai “totoisti” in un incontro mediato da Jean Gilli presso la sala Barion.
Un proiettore, un telo bianco, un pubblico attento e milioni di storie: ecco la ricetta giusta per un “laboratorio dei linguaggi delle immagini e dei suoni” con i fiocchi. Lo chef? “Solo” uno dei più grandi esperti di montaggio in Italia, il professor Roberto Perpignani. In un contesto come quello di un importante festival del cinema, come è il Bif&st per tematiche e ospiti, non poteva mancare un laboratorio di così grande rilevanza per addetti ai lavori ed esperti. Le lezioni, tenute in una sala allestita ad hoc nell’ex Palazzo delle Poste barese, per gli studenti sono occasione per entrare in relazione con la storia del cinema e del montaggio e per Perpignani un’occasione “per sperimentare e per continuare a riflettere e imparare”. Nel corso della settimana, durante le quattro ore giornaliere, si riscopriranno le orme dei grandi del passato, in un viaggio che va dai fratelli Lumière fino ai giorni nostri, in un’analisi delle tecniche e dei vari processi del montaggio, attraverso la visione e il successivo commento dei filmati storici proposti dall’esperto. Dichiarata volontà del professore sarebbe quella di individuare tra il suo giovane pubblico gli elementi giusti per formare una o più classi per lo studio dei linguaggi delle immagini e dei suoni, per creare la “nuova” generazione di esperti, in un’ottica di continua innovazione e di un “Incremento intuitivo, sensoriale ed espressivo”.
“Il teatro è l’espressione artistica con la maggiore potenza immaginifica, non c’è cinema che tenga”: queste le parole di Francesco Giuffrè, autore e regista teatrale, responsabile del laboratorio teatrale per il Bif&st. Tre ore, ogni giorno per otto giorni, alla riscoperta di se stessi e di un’opera tra le più importanti di Fedor Dostoevskij, Delitto e Castigo. Tra rituali per stabilire un clima di condivisione e serenità nel gruppo -14 ragazze e 14 ragazzi, divisi in due gruppi- ed esercizi di conoscenza e consapevolezza del proprio corpo e dello spazio intorno a sé, la lezione si svolge in una delle aule conferenze dell’ex Palazzo delle Poste barese, allestita per l’occasione con spessi tendaggi e moquette. Francesco Giuffrè non si considera un “maestro di teatro”, bensì un esperto la cui unica volontà è condividere con i ragazzi la bellezza e la poesia del teatro. Tra le finalità di Giuffrè ci sarebbe la volontà di individuare tra i ragazzi i talenti da inserire nel futuro allestimento dello spettacolo ispirato al romanzo di Dostoevskij, per permettere a loro di mettere in atto tutto ciò che hanno imparato, perché “un attore che non va in scena è come un viaggiatore che si limita a guardare foto”
E’ una delle più importanti e più amate attrici italiane a ricevere questa sera il Premio Fellini in platino disegnato da Ettore Scola: Sabrina Ferilli
Un’interprete che ha immediatamente colpito il pubblico per la sua capacità di imprimere una grande umanità ad ogni ruolo interpretato al cinema, in teatro e in televisione.
Film come La bella vita di Paolo Virzì, Americano Rosso di Alessandro D’Alatri, Diario di un vizio di Marco Ferreri hanno messo subito in luce il suo talento e il suo fascino, esploso successivamente in film come Ferie d’agosto, Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, o Io e lei di Maria Sole Tognazzi, film in cui Sabrina Ferilli dimostra profonda lucidità e empatia con le donne cui presta il proprio volto e la propria voce. Esemplare in questo senso è LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino che conquistò il Premio Oscar anche grazie alla sua straordinaria interpretazione, apprezzatissima dal pubblico e dalla critica italiana e internazionale.
Il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence viene conferito dalla regista Margarethe von Trotta a Sabrina Ferilli, un’attrice unica, apprezzata per il suo talento, il suo carisma, il suo impegno, ma anche per la sua ‘grande bellezza’ di artista e di donna.
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Una vera e propria performance quella del regista emiliano, protagonista della odierna Masterclass al Teatro Petruzzelli, dove ieri sera ha ricevuto il Federico Fellini Platinum Award del Bif&est 2017. Tra racconti di gioventù, gli incontri di una vita e quasi mezzo secolo di cinema.
“Oggi vorrei parlarvi soprattutto di felicità, perché ognuno di noi ha mille ragioni per soffrire ma anche di sperare che la nostra vita possa cambiare, che un giorno potremo essere felici, a qualsiasi età. Io, ad esempio, tutte le sere scrivo il mio discorso di accettazione dell’Oscar, tutto in inglese, conciso ma perfetto, sicuramente il miglior discorso mai pronunciato. In questa spudoratezza del sogno, si riesce a sopravvivere alle ingiustizie”.
Non ha più parlato di felicità, Pupi Avati nella sua Masterclass al Teatro Petruzzelli, moderata da Enrico Magrelli e preceduta dalla proiezione di “Una gita scolastica”. Ma ha sicuramente regalato tanta felicità al pubblico per quella che, più che una lezione, è stata una vera e propria performance, con lui irritualmente in piedi sul proscenio del palco a inanellare aneddoti sulla sua carriera e sui suoi incontri di una vita, uno più travolgente e applaudito dell’altro.
Il Fellini Award viene consegnato ad un grande regista che – con il suo cinema unico e personale – ha saputo portare avanti un profondo racconto della memoria.
Pupi Avati è un autore dal grande eclettismo che nella sua lunghissima filmografia ha descritto con intelligenza e umorismo personaggi, talora melanconici, diventati indimenticabili. Come il gruppo di amici di Regalo di Natale o come gli studenti di Una Gita Scolastica o – ancora tra gli altri – come i protagonisti de Il Papà di Giovanna, di Storia di ragazzi e ragazze e La seconda notte di nozze.
Autore capace di spaziare dall’horror come in Zeder e La casa dalle finestre che ridono a serie televisive di successo come Cinema e Un Matrimonio, Avati ha anche spesso raccontato il suo sconfinato amore per la musica e – in particolare – per il Jazz grazie a film come Bix, Ma quando arrivano le ragazze,.
Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence viene conferito a Pupi Avati, un regista dalla grande umanità, dallo stile unico e coinvolgente, dal gusto elegante per la musica, per il racconto di storie personali ed intime, ma anche per la capacità di commuovere e affascinare il pubblico.
“Mio padre stava girando Profumo di donna ed un giorno mi scappò di chiamarlo maestro e tutta la troupe continuò a chiamarlo così: da li è nato il nome”. Così Claudio Risi, intervistato dal vicedirettore del Bif&st Enrico Magrelli , ha raccontato l’origine del titolo del docufilm “Maestro per caso “di Marco Risi, proiettato al Multicinema Galleria . Il figlio racconta il padre nonostante da sempre”si sia posto più come un amico che in modo autoritario”. Interruppe gli studi di psichiatria per affacciarsi al cinema iniziando come aiutante regista di Mario Soldati, ma continuò ad osservare la realtà come un medico elabora diagnosi, raccontando la propria società “con la capacità di cogliere un’intuizione che pulsa” afferma Magrelli. Dino Risi è celebrato in occasione del Bif&st non solo con le sue pellicole ma anche con i racconti e gli aneddoti di chi l’ha conosciuto: tra questi Steve della Casa , intervistato al Barion da Jean Gili. Il primo in onore del centenario del regista ha pubblicato il saggio “Dino Risi. Pensieri , parole , immagini”. Il testo raccoglie interviste significative ed episodi divertenti del regista che offrono al lettore un occasione per rivivere la vita del maestro. Dall’incontro è emerso come negli anni far cinema sia cambiato. ”Bisogna avere in testa quello che vuoi rappresentare “e con semplicità ed ironia Risi riusciva a farlo; “oggi i registi vogliono stupire il pubblico parlando il più delle volte del vuoto che della pienezza”. Il “Maestro” non era soltanto un regista degli anni 70 ma un emblema del suo tempo e della sua società in tutte le sfaccettature. Durante il dopoguerra chi era sopravvissuto sentiva la necessità di raccontare ciò che aveva visto: “ dal 75 in poi il cinema si è progressivamente allontanato dalle realtà” spiega Steve Della Casa che ritrova quell’ironia che contraddistingue lo stile di Risi in un solo regista oggi giorno nella persona di Paolo Virzì .
Il set era divertente, con poche inquadrature, e i mezzi erano meno importanti dei contenuti: “Come la vuole la musica per il film maestro?” “Allegra, allegra! ” rispose Risi a Morricone. Il Cinema di Dino Risi è così celebrato come un momento che non potrà più ritornare e per questo rimarrà un esempio della più alta espressione del cinema italiano:”Una cosa che mi ha insegnato mio padre – conclude Claudio Risi – era la semplicità e non prendersi mai troppo sul serio”.
Appena vista nel film di apertura del Bif&st, “La tenerezza” di Gianni Amelio, Greta Scacchi è tornata sul palco del Teatro Petruzzelli come protagonista della terza Masterclass dell’edizione 2017, coordinata da Franco Montini.
Se c’è un’attrice che si può dire autenticamente internazionale quella è Greta Scacchi. Dal suo debutto nel 1982 con il film tedesco “La moglie… gli uccelli”, ha lavorato con tanti registi di diverse nazionalità con periodiche incursioni anche a Hollywood dove ha girato, tra gli altri, “I protagonisti” di Robert Altman, proiettato stamattina al Teatro Petruzzelli prima della sua Masterclass, la terza del Bif&st, moderata dal critico Franco Montini. L’incontro ha preso il via proprio sulla sua esperienza con il grande regista americano: “All’epoca di ‘I protagonisti’, nel 1992, la carriera hollywoodiana di Altman era in declino, non faceva film da qualche anno ma lui era comunque molto amato dagli attori. Finché una piccola produzione indipendente non gli propose l’adattamento di un libro di Michael Tolkin che ironizzava proprio sul sistema degli studios. Quando mi fu proposta la parte, io inizialmente non volevo fare il film perché temevo di restare intrappolata nello stereotipo della bella bionda che incarna l’immaginario maschile. Poi, però, lui ebbe l’idea di ribaltare le convenzioni, di fare l’opposto di quello che ci si sarebbe aspettato. Per dire: nella scena del funerale del mio compagno mi fece vestire di bianco anziché di nero, non mi chiese di piangere, anzi.”
Tra i protagonisti della seconda giornata del Bif&st anche i rappresentanti di Medici Senza Frontiere. L’incontro, che si è tenuto al Circolo Barion, è stato condotto da Giulia Negro –coordinatrice del gruppo volontari di Bari – con la partecipazione di Michelangelo Stillante –logista operatore sanitario MSF- e di Annamaria Cinelli – Responsabile settore Direct Marketing MSF. L’attenzione del pubblico è stata subito catturata dalle testimonianze di Stillante, reduce dall’ultima missione a Kabul, che ha raccontato dell’importanza dell’operare in un territorio così a rischio e delle difficoltà, dal vivere sotto stretta sorveglianza alla necessità di avere momenti di svago, fondamentali per la salvaguardia della sanità mentale degli operatori: ma il dato su cui ci è soprattutto soffermati è l’assoluta esigenza della formazione sanitaria della popolazione. La grandezza di un’organizzazione come Medici Senza Frontiere –che vanta un sostegno prettamente privato- sta soprattutto nel suo motore: l’attività di sensibilizzazione sul territorio e la ricerca continua di fondi e personale, svolta, per quanto concerne il territorio italiano, non soltanto dalla sede centrale romana , ma anche dai 15 gruppi di volontari sparsi per l’italia.
Incontro con il più famoso press agent d’Italia, Enrico Lucherini
“Una polvere di stelle” ha illuminato il palco del teatro Petruzzelli. Enrico Lucherini, così definito dall’amico e presentatore Leopoldo Mastelloni, ha partecipato al primo incontro pomeridiano con il suo documentario “Ne ho fatte di tutti i colori” firmato Marco Spagnoli: dal primo incontro con il set cinematografico nel ’39 fino alle riprese delle ultime fiction televisive. Un viaggio pieno di ricordi e mai di rimpianti, di foto che racchiudono la storia del cinema italiano e le “lucherinate” – come vengono chiamate le sue fantasiose invenzioni pubblicitarie – a fare da cornice ad uno dei più riusciti documentari di Spagnoli. Numerose le domande del pubblico che hanno accolto i settantadue minuti di quotidianità del press agent più importante d’Italia. Come numerosi sono stati i nomi illustri che hanno partecipato al documentario, dalla Bellucci alla Capotondi, dai fratelli Vanzina a Richard Borg: tutti amici di una vita, tutti grandi nomi del cinema contemporaneo e non. La sua preferita tra tutte? Sophia Loren
Come ridare dignità ai migranti vittime dei naufragi. Parla la dottoressa Cattaneo
La proiezione di “Lamerica” di Gianni Amelio ha aperto il secondo appuntamento della nuova sezione “Cinema e scienza” del Bif&st.
“Incontro eccezionale” specifica Felice Laudadio per le tematiche presenti nel film : umanità e migrazione .A seguire,i protagonisti del dibattito sono stati Cristina Cattaneo, anatomopatologa, Giuseppe De Mola, operatore umanitario presso l’associazione MSF-medici senza frontiere e Franco Marozzi, medico legale e mediatore dell’incontro. La proiezione del film giustifica la sua presenza all’interno della sezione “Cinema e scienza” per aver raccontato con grande realismo la drammatica precarietà in cui viaggiavano i migranti albanesi verso terre promesse quando “Bari era considerata l’America” in seguito all’abolizione del comunismo in Albania.
Le immagini del film non si distinguono da quelle che tutt’oggi ci propongono in tv : ”La quantità di morti continua a deumanizzare il migrante, non solo per i morti ma soprattutto per i vivi” osserva la dottoressa Cattaneo la quale ha raccontato la sua esperienza in qualità di medico legale sulle coste di Lampedusa . ”Riconoscere l’identità di un corpo riveste un elemento importante soprattutto per la metabolizzazione del lutto per i familiari ” ed è significativo per restituire dignità ai corpi senza vita. L’intervento di Franco Marozzi ha spostato l’attenzione su un altro versante: ”Come ve la spiegate questa rabbia contro i migranti dagli italiani?”: responsabilità politica, incapacità gestionale dei mass media e crisi culturale sono stati alcuni dei motivi rintracciati dagli ospiti che spiegano la difficoltà in Italia nel risolvere la questione della migrazione. La validità e l’organicità dei contenuti dell‘incontro ha generato un applauso caloroso e sentito dal pubblico
Una riflessione sul ritorno alle origini del genere umano
Enrico Alleva, famoso etologo specializzato in neuroscienze comportamentali, quest’oggi ha inaugurato il primo incontro della sezione Cinema e Scienza. La giornata d’apertura del festival, quest anno per la prima volta nel mese di aprile, coincide con l’Earth Day, la più grande manifestazione ambientale del pianeta. Il Bif&st, grazie alla sensibilità di Orsetta Gregoretti, ha aggiunto un nuovo spazio dedicato agli appassionati di scienza in un ciclo di 6 incontri proiettati presso il Multicinema Galleria. Il ciclo è stato presentato dal direttore artistico del Bif&st, Felice Laudadio e patrocinato dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dal Consiglio delle Ricerche: a dare avvio alla nuova sezione proposta è stato “Le peuple singe”di Gérard Vienne, che ha offerto in 80 minuti una riflessione su un ritorno alle origini del genere umano, attraverso un docufilm sul mondo dei primati, contando su un pubblico motivato che ha attentamente seguito la discussione con Enrico Alleva condotta da Silvia Mattoni, cultrice di informatica medica. Anno dopo anno al festival si aggiunge sempre qualcosa di rilevante per soddisfare le esigenze di un pubblico in forte crescita e stimolato dalle nuove proposte che gli vengono offerte.
Giuliano Montaldo
Ma se nel 2010 era stato il regista e sceneggiatore a ricevere questo importante riconoscimento, questa sera è, invece, l’attore ad essere premiato.
Oggi pomeriggio, infatti, avete potuto vedere qui l’anteprima mondiale del film diretto da Francesco Bruni, Tutto quello che vuoi di cui Montaldo è protagonista insieme ad Andrea Carpenzano.
E’ la prima volta che Giuliano Montaldo torna a recitare da protagonista dopo il suo esordio in Achtung Banditi di Carlo Lizzani, regista che lo ha diretto anche in Cronache di poveri amanti; anche se – in seguito – diversi sono stati i suoi cameo in film come Il caimano di Nanni Moretti, L’abbiamo fatta grossa di Carlo Verdone e Il lungo silenzio di Margarethe von Trotta.
Il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence va dunque a Giuliano Montaldo attore, regista, sceneggiatore e gentiluomo dalle qualità umane e professionali straordinarie, per altro da molti anni fedele frequentatore di questo festival.
Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence
ANDREJ KONČALOVSKIJ
Un autore eclettico, intelligente, lungimirante, ma anche – e soprattutto – coraggioso che ha saputo affrontare sfide complesse sia sul piano artistico che tecnico, al cinema e in teatro.
Un regista determinato a precorrere i tempi con l’utilizzo del 3D per il suo Schiaccianoci, ma anche nel lavoro in televisione con progetti come Il Leone d’Inverno e L’Odissea.
Il suo cinema – che annovera film come Runaway Train, Maria’s Lovers, Asja e la gallina dalle uova d’oro, Il proiezionista, La casa dei matti, Il Peccato – è la dimostrazione di un impegno costante nell’esplorazione dell’esistenza attraverso un grande lavoro di ricerca, pensiero e azione.
Konchalovsky: «Il mio cinema, dalla parte del silenzio”
La prima Masterclass del Bif&st 2017
Al Teatro Petruzzelli protagonista il regista russo Andrej Konchalovsky, del quale è stato proiettato l’ultimo film, “Paradise”, già premiato a Venezia
«Fare cinema è come lavorare in giardino, ci sono tanti fiori diversi da piantare e curare. Così nel cinema si possono fare tanti film diversi, come pure faceva Kurosawa che era eclettico e curioso come me. Solo che io, da qualche tempo, ho deciso di andare verso un’unica direzione, andare alla scoperta di cosa significhi veramente la cinematografia».
Come ogni anno, saranno piuttosto numerose le presenze di cineasti italiani e stranieri al Bif&st, in programma a Bari dal 22 al 29 aprile, con la presidenza di Margarethe von Trotta e la direzione di Felice Laudadio.
Fra le attrici e gli attori presenti segnaliamo:
Francesco Acquaroli (Premio Alberto Sordi), Valeria Bruni Tedeschi (Premio Anna Magnani), Claudia Cardinale, Renato Carpentieri, Andrea Carpenzano, Chiara Caselli (presidente giuria Panorama), Antonio Catania, Fortunato Cerlino, Giorgio Colangeli, Sabrina Ferilli (Federico Fellini Award), Stefano Fresi, Alessandro Gassmann (Lezioni di cinema), Paola Gassman, Elio Germano, Corrado Giannelli, Giancarlo Giannini, Leopoldo Mastelloni, Giovanna Mezzogiorno, Maurizio Micheli, Andrea Occhipinti, Micaela Ramazzotti, Primo Reggiani, Michele Riondino, Barbara Ronchi (Premio Alida Valli), Paolo Rossi, Ninì Salerno, Greta Scacchi (Lezioni di cinema), Riccardo Scamarcio (Premio Vittorio Gassman), Federico Tolardo, Pamela Villoresi, Nicolas Vaporidis, Vittorio Viviani.
Le Anteprime internazionali
Il Teatro Petruzzelli ospiterà nove film in anteprima italiana assoluta o mondiale:
22 aprile: LA TENEREZZA di Gianni Amelio con Renato Carpentieri, Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Giovanna Mezzogiorno, Maria Nazionale, Greta Scacchi – Italia 2017, anteprima mondiale
Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano. Rai Cinema-01 Distribution
La conferenza stampa di presentazione del programma del Bif&st 2017, a Roma alla Casa del Cinema, sarà trasmessa in streaming su questo sito a partire dalle ore 11:30.
Saranno ben nove le Lezioni di Cinema in programma tutti i giorni alle 11 dal 22 al 29 aprile al Bif&st-Bari International Film Festival, presieduto da Margarethe von Trotta e diretto da Felice Laudadio.
Si comincerà il 22 aprile alle 11 al Teatro Petruzzelli con la Master Class di Andrej Konchalovskij dopo la proiezione del suo film più recente, Paradise. Il giorno successivo sarà la volta di Alessandro Gassmann che parlerà, in particolare, di suo padre Vittorio in occasione della grande retrospettiva a lui dedicata. Il 24 interverrà l’attrice Greta Scacchi dopo la proiezione di un film da lei interpretato. Pupi Avati terrà la sua lezione il 25 aprile mentre il 26 toccherà a Carlo e Enrico Vanzina ricordare il loro padre, Steno, presentando il suo libro Sotto le stelle del ’44 appena pubblicato dal Centro Sperimentale di Cinematografia in occasione dei 100 anni dalla nascita del grande regista. Dario Argento terrà la sua Master Class il 27 aprile. Fanny Ardant e Margarethe von Trotta saranno impegnate il 28 in una conversazione a due voci al termine della proiezione di Paura e amore della von Trotta. Il grande attore e produttore francese Jacques Perrin, cui il Bif&st dedica la sezione “Cinema e scienza”, interverrà il 29 dopo Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini da lui prodotto e interpretato accanto a Vittorio Gassman e Philippe Noiret. E infine il premio Oscar Volker Schlöndorff concluderà le Lezioni di Cinema, questa volta nel pomeriggio del 29 aprile, dopo la proiezione del suo film Return to Montauk, in anteprima assoluta italiana.
Le Master Classes al Petruzzelli sono seguite mediamente, ogni giorno, da oltre mille spettatori, soprattutto giovani. Il programma completo del Bif&st 2017 verrà annunciato in conferenza stampa il 12 aprile alla Casa del Cinema di Roma.
Nella foto: un’immagine del Teatro Petruzzelli durante una Lezione di Cinema.
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Il film di Mattero Rovere aveva avuto la sua anteprima mondiale al Bif&st 2016.
Al Teatro Petruzzelli di Bari era stato accolto trionfalmente al ternine della proiezione, nell’aprile dello scorso anno. Il pubblico del Bif&st-Bari International Film Festival 2016 aveva applaudito molto a lungo “Veloce come il vento”, il suo regista Matteo Rovere e il cast, dominato da Stefano Accorsi che infatti ha ora ottenuto il David di Donatello 2017 per il miglior attore protagonista. Riconoscimento andato anche al miglior direttore della fotografia, Michele D’Attanasio, al miglior truccatore, Luca Mazzoccoli, al miglior montatore, Gianni Vezzosi, al miglior suono e ai migliori effetti digitali: sei David su 16 nomination. “Il Bif&st porta bene al cinema italiano” ha dischiarato il direttore del festival Felice Laudadio che, da presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, si è caldamente congratulato anche con Marco Danieli, ex allievo e ora docente della Scuona Nazionale di Cinema del CSC, che ha ottenuto il David per il miglior regista esordiente con il film “La ragazza del mondo” in concorso al Bif&st 2017 nella sezione dedicata alle migliori opere prima e seconde italiane dell’anno.
I colleghi della stampa pugliese – carta, tv, on line e foto – potranno inviare richiesta di accredito al Bif&st 2017 a partire dal 27 marzo e fino al 9 aprile, inviando una mail all’indirizzo: ufficiostampa@
Come nelle precedenti edizioni, il badge stampa NON dà diritto di accesso per le anteprime serali al teatro Petruzzelli (ore 21.00) per le quali si dovrà richiedere il biglietto- qualora disponibile- nella giornata precedente e sarà possibile accreditare solo un giornalista per ciascuna testata accreditata.
Sarà possibile ritirare gli accrediti a partire dal 20 aprile dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30 presso il Museo Civico.
Il festival
Il Bif&st 2017, ottava edizione e mezza (se si tien conto dell’edizione pilota del 2009) del Bari International Film Festival, si terrà – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – da sabato 22 a sabato 29 aprile 2017.
La direzione artistica
Margarethe von Trotta al Teatro Petruzzelli
La regista Margarethe von Trotta è il presidente del Bif&st – ideato e diretto da Felice Laudadio – mentre presidente onorario è Ettore Scola che alla von Trotta conferì il “Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence”. La grande regista tedesca ha presentato al Bif&st tre suoi film in anteprima italiana assoluta: Die abhandene Welt (nel 2015); Hannah Arendt (2013) e Die Schwester (2011) e ha preso parte a varie edizioni del festival dove tenne anche una affollatissima Lezione di Cinema. Il Comitato di direzione è inoltre composto da Angelo Ceglie, Enrico Magrelli, Marco Spagnoli.
Queste alcune anticipazioni del programma in preparazione:
Da oggi è possibile compilare l’entry form per partecipare al Bif&st per le sezioni competitive ItaliaFilmFest 2017 Lungometraggi, ItaliaFilmFest 2017 Opere prime e seconde e Panorama Internazionale
Non sono ammessi Documentari e Cortometraggi
L’iscrizione delle opere è gratuita. Le domande di candidatura dovranno essere obbligatoriamente inoltrate entro la data limite del 16 marzo 2017 tramite una apposita scheda di iscrizione – l’Entry Form– da compilare online
Una copia dell’opera – esclusivamente su DVD o Blu-Ray – assieme ad una copia stampata dell’entry form compilato online, dovrà essere inviata entro il 16 marzo 2017 (farà fede il timbro postale o il modulo di consegna) al direttore del Bif&st Felice Laudadio, Lungotevere Flaminio 44, pal. VI, sc. C, int. 7 – 00196 Roma.
In alternativa, è possibile fornire un link protetto, per la visione del film in streaming, all’indirizzo segreteria.direzione@bifest.it
È aperta la selezione per i film di lungometraggio che vogliono candidarsi al Bif&st-Bari International Film Festival (22-29 aprile) per la sezione competitiva « Panorama internazionale » che include 12 film da tutto il mondo (alcuni dei quali di produzione italiana) programmati al Teatro Petruzzelli delle fasce orarie delle 16.00 e delle 18.30. I film proposti devono essere totalmente inediti in Italia alle date del Bif&st. Non sono ammessi né documentari né cortometraggi. Il regolamento e l’entry form saranno pubblicati su questo sito nei prossimi giorni, ma è già possibile inviare i dvd per la selezione a questo indirizzo : Felice Laudadio, direttore Bif&st, Lungotevere Flaminio 44, pal. VI, sc. C, int. 7 – 00196 ROMA – o un link all’indirizzo: segreteria.direzione@bifest.it, precisando obbligatoriamente che si tratta di opera proposta al Bif&st in anteprima mondiale realizzata nella seconda metà del 2016 o nei primi mesi del 2017.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini – acquisito il parere largamente positivo delle Commissioni Cultura di Camera e Senato – ha nominato il direttore artistico del Bif&st Felice Laudadio presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che governa la Scuola Nazionale di Cinema e la Cineteca Nazionale. La commissione Cultura della Camera ha espresso il proprio parere il 28 novembre con 26 voti a favore su 26 votanti, quella del Senato il 23 novembre con 12 voti favorevoli e uno contrario, tre astenuti, tre schede bianche.
“Il Bif&st è amore per il cinema, per il pubblico e per le emozioni autentiche. Per questo siamo felici di essere a Venezia per presentare la prossima edizione, rivolgendo sin d’ora l’invito a tutti a venire in Puglia ad aprile per vivere pienamente l’atmosfera di questo straordinario festival. Un ringraziamento sentito alla squadra che è al lavoro nell’organizzazione di questo grande evento così atteso e amato da tutti noi”.
Il Bif&st 2017 si svolgerà dal 22 al 29 aprile e sarà l’ottava edizione (e mezza) del Bari International Film Festival ideato e diretto da Felice Laudadio.
Venezia, 3 settembre 2016
Michele Emiliano, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Bif&st 2016, ha dichiarato fra l’altro:
“Siamo convinti di fare durare nel tempo il ‘Bif&st’, un evento che connoterà la vita culturale della nostra regione e dell’Italia”.
“Molti temevano il mio arrivo per le sorti del ‘Bif&st’, e invece noi abbiamo dato un lungo futuro alla rassegna, con una programmazione addirittura quinquennale”, sottolinea Emiliano e, rivolto all’ideatore e direttore del Festival, Felice Laudadio, “sei confermato quindi per altri cinque anni – dice – perché sei stato capace di difendere il ‘Bif&st’ e di convincere anche me dopo il mio predecessore”.
“Il ‘Bif&st’ – ha concluso Emiliano – sarà occasione per parlare di cinema ma anche di politica e del nostro Paese. Perché andare al cinema dopo una giornata di lavoro è un’occasione per riflettere anche su altri temi”.
AdnKronos, 18 marzo 2016